RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Lettera aperta al Direttore Paolo Calamai
Dobbiamo fare chiarezza, gli attacchi al giornale sono una cosa. Gli attacchi personali sono un’altra.
C’è da chiedersi dove siano finite le buone maniere, come fa un “ragazzo” di 20 anni a permettersi di offendere un uomo di 70.
Caro Carlandrea (già il nome è tutto un programma), non capisco bene da dove nasca questa rabbia per il Direttore Calamai, lo appelli come ex-burocrate e come ex direttore del consiag, ma forse è proprio questo che ti disturba? Che sia stato un uomo di successo? Che lui abbia combinato in un anno più di quanto tu possa fare con la tua intera vita?
Gli incarichi che hai descritto sono solo due di tutti i ruoli di rilievo che Paolo Calamai ha rivestito nel corso della sua carriera. E tu cosa hai fatto nel frattempo? Oltre a farti cacciare da tutte le testate per le quali hai lavorato intendo.
Spesso bisogna fermarsi a riflettere su quel che si vuol dire, e non parlo solo di te adesso, ma anche dei tuoi amichetti di quartiere che prima di giudicare dovrebbero conoscere i fatti. Tutti gli errori che possono esserci negli articoli, tutte le H mancanti, gli errori di battitura, gli errori grammaticali, non denotano ignoranza, ma ferite del passato. Perché forse voi non sapete che il Sig. Calami deve combattere da più di 60 anni con una mutilazione che gli ha asportato la mano destra causata dallo scoppio di un ordigno bellico.
Cosi come non sapete che Lui, al contrario di voi, non può contare su 10/10 di vista per leggere i propri articoli e si deve accontentare della metà della metà del vostro campo visivo.
Ma anche con questi problemi, che avrebbero frenato forse molti altri, Lui va avanti per la sua strada e continua a fare quello che più gli piace, fare politica e scrivere sul suo giornale, che potrà anche essere scritto male, senza le H, con i congiuntivi sballati, ma che comunque riesce a portare a casa cifre importanti, sfiorando spesso le 900 visite al giorno.
Capisco gli attacchi al giornale, capisco gli attacchi portati dal diverso modo di vedere il mondo politico e i suoi vertici, capisco tutto, ma le offese personali non vanno giù.
Ps: e comunque Valter Lavitola si scrive con la “V” e non con la “W”. C’è una cosa su internet che si chiama Google, è un motore di ricerca, usalo.
http://lmgtfy.com/?q=Valter+Lavitola