GIANQUIDO BREDDO
“Storia e filosofia della cucina russa”
Un prezioso libro di cucina che racconta le ricette……attraverso la storia e la filosofia. E’ l’ultima fatica di Gianguido Breddo, figlio del pittore Gastone, che da anni si trova in Russia, a Samara dove è diventato console onorario per l’Italia per la Regione del Volga e del Tartastan. Si intitola “Storia e filosofia della cucina russa”, stampato dall’editore pratese Zella a Firenze e verrà ufficialmente presentato il 17 dicembre nel capoluogo toscano presso l’Accademia italo -russa, e di seguito a Prato, Ancona, Livorno, Palermo e così via.
Breddo, che è iscritto all’associazione dei giornalisti russi è autore di diversi libri che riguardano l’alimentazione e scrive per giornali e riviste specializzate. Si interessa ancora di arredamenti ma la sua passione è quella della cucina ed ha spiegato in diverse monografie i fondamenti della cucina italiana, in particolare la pasta (suo il libro “Pasta, un’arte italiana” pubblicato da un editore russo), l’0lio extravergine e la pizza.
L’attuale pubblicazione, di grande formato e riccamente illustrata, accoglie, in 160 pagine, come parte centrarle un excursus legato alla cucina sulla storia russa e la sua filosofia sulle abitudini alimentari, dal lontano Medioevo, attraverso gli Zar e fino ad oggi. Un libro, dunque, di assoluta novità su una cucina per molti versi sontuosa ma allo stesso tempo povera e contraddittoria anche se diventa affascinante e intrigante. E Breddo sostiene che non è facile affrontare la riproduzione di un piatto se prima non si conosce bene la storia e la filosofia di un popolo.
Ed ecco che, accanto alla lunga ed esauriente ricostruzione storica, il soffermarsi sulle caratteristiche principali di questa cucina: il caviale, il tè, il samovar, la tavola della festa ecc. Per poi arrivare alle ricette vere e proprie che affondano le loro radici in una tradizione millenaria e ne conservano i principi fondamentali. Il libro è già in vendita in tutte le librerie di Prato
Paolo Calamai