I LAVORATORI DELL’ EURO TINTORIA:
BECCHI E BASTONATI.
C’ è un cancro che sta uccidendo progressivamente l’ economia del nostro distretto, e per la verità tutta quella del nostro paese, oggi è il turno dell’ EUROTINTORIA.
Da domani gli ottantadue lavoratori di questa azienda saranno per strada: così ottantadue famiglie saranno senza sostentamento. Triste notizia, ma ormai abituale.
Data la frequenza di simili notizie, purtroppo l’ opinione pubblica non ci fa più caso.
L’ Eurotintoria, grosso modo, fa parte del gruppo SASCH, e ne sta seguendo le conseguenze.
Già anni fa, sotto i colpi di questa crisi, dopo alcuni licenziamenti, gli operai rimasti furono costretti a decurtarsi il salario, pena la chiusura dell’ azienda. Loro si sono accollati questo sacrificio ed hanno continuato a lavorare ed a produrre.
Nonostante questo sacrificio che si erano accollati, da Lunedì 2 febbraio rimarranno a casa.
Becchi e bastonati: non rimane che questa triste e fuor di luogo battuta di spirito.
D’ altro canto il nostro Parlamento ed il nostro Governo, sono affaccendati in tutt’ altre faccende molto più importanti, la legge elettorale, l’ elezione del Presidente della Repubblica e non hanno tempo da perdere sulle quisquiglie di chi perde il lavoro.
Il nostro Governo e la Comunità Europea, non hanno tempo per risolvere i problemi del lavoro e la difesa dei nostri prodotti, in Italia tanto per fare un esempio consumiamo gli agrumi provenienti dalla Tunisia: eppure le soluzioni non sarebbero difficilissime, manca la volontà e solo la volontà di risolvere.
Stiamo subendo completamente il gioco del capitale, questo non va in crisi.
Il capitale persegue il proprio vantaggio: ha preso atto che la manodopera straniera costa meno e, almeno per ora, è più facilmente sfruttabile. I lavoratori italiani, quindi vanno eliminati in un modo o nell’ altro. Intanto introduciamo giornalmente centinaia di “rifugiati” con l’ operazione “mare nostrum” o “triton” che dir si voglia, e manteniamoli a spese della collettività, saranno più facilmente sfruttabili per alcuni decenni ed intanto i lavoratori italiani disoccupati, che muoiano pure, la cosa non ha nessuna importanza.
AURELIO DONZELLA