90! Tombola! La paura........ di RIDERE!
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ARTI VISIVE
PARTECIPAZIONE
L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità!
Nella nostra Città mancano le risposte nell’ambito delle arti visive, alla nuova domanda di partecipazione sociale. Il passaggio dal modo individuale di produzione dell’arte a un processo socializzato di elaborazione delle forme, la crisi e la ridefinizione del ruolo tradizionale dell’artista, il superamento dell’aggregazione spontanea attraverso il rapporto organizzato con le forme e gli istituti della partecipazione politica : “Sono questi i temi di discussione che mancano a Prato” Ci vuole esperienze diverse, promozioni, tese a superare le difficoltà di socializzazione del linguaggio, delle forme, attraverso l’acquisizione e la diffusione delle tecniche dell’animazione e dell’immediatezza della partecipazione. Devono essere coinvolti gli artisti locali e i cittadini. Questa promozione manca nella nostra Città e l’assessore alla cultura del Comune di Prato non l’ha ancora capito! Bisogna investire in strutture espositive estetiche e forme della vita associativa:” Arte e società”.
Paolo Calamai
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Foto..
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calamai (il 18/12/2010) scrive:
Consiglio il primo cittadino ROBERTO CENNI a perdere un poco del suo tempo PREZIOSO leggendo quello che i lettori pratersi espongono, CON I LORO MESSAGGI. sul giornale. CONOSCENDO LA SUA SENTIBILITA' CREDO CHE LO FARA' E NE TERRA' COMUNQUE CONTO. CALAMAI.
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Stefano (il 18/12/2010) scrive:
Cara Paola, concordo con le tue parole, ma devi sapere che al museo pecci ci sono grossi conflitti di interessi.
Auguri e buone feste, Stefano
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Paola Bortoletti (il 17/12/2010) scrive:
Stefano@ quello che ho notato al Museo Pecci da parte dei dirigenti, è un atteggiamento (manifestazione) di arroganza e vanitosa superiorità, di eccessiva sicurezza o di ostentato compiacimento da parte di chi decide nella scelta degli artisti da esporre.. In realtà i risultati di queste mostre lasciano molto a desiderare. Non a caso il museo Pecci nella proposta culturale e artistica non è assolutamente all'altezza di altri musei d'arte contemporanea, in Italia e all'estero, E' considerato da questi, un museo di serie C. che non propone nulla di interessante.
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Stefano (il 17/12/2010) scrive:
Il museo Pecci, detto il "cimitero di Prato" , ha traslocato assieme a baracche e burattini nella città di Milano, in cerca di una misteriosa visibiltà. Dato che a Prato non l'ha mai avuta.
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Fausto, artista (il 16/12/2010) scrive:
L'Assessore alla Cultura del Comune di Prato è come se vivesse in una fiaba,, Non si accorge che esite una città di artisti che aspettano, da tempo, risposte concrete. Non so quale membro politico l'ha coronata assessoressa.. Sicuramente, non è stata una scelta delle migliori. Una cosa è certa, lei continua ad ignorare la realtà e a vivere felice e contenta nella fiaba.
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Tommaso (il 16/12/2010) scrive:
La pazienza, anche con i pazienti, ha un limite, ma la Beltrame forse non la percepisce..
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Utente cancellato (il 16/12/2010) scrive:
L' Assessore, si fa per dire, dovrebbe seguire un cosrso accelerato di conoscenza della Città prima ancora che della sua realtà artistica e culturale! Geronimo
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Valerio (il 16/12/2010) scrive:
Purtroppo continua l'ignominia dell'assessore alla cultura, Anna Beltrame. Mi domando, quanto durerà questo mutismo?
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Miriam (il 16/12/2010) scrive:
Se continua con questa chiusura mentale, l'assessore alla cultura Anna Beltrame sarebbe nelle condizionif di andarsene, senza mettere alcun cartello.
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Savino Marseglia, curatore indip (il 16/12/2010) scrive:
Parole impeccabili, mosse da un profondo senso di responsabilità, consapevolezza, sullo stato deleterio in cui versa l'arte e la cultura a Prato. L'assessore alla cultura, non può far finta di non capire, o di sfuggire ad ogni appello. La partecipazione degli artisti, operatori e creativi di Prato è un valore da ascoltare, da difendere e mai come oggi siamo convinti che proprio il pensiero, la cultura e l'arte richiedono un profondo senso di responsabilità e consapevolezza nel rispetto delle regole e a favore di tutta la città. Continuare a snobbare qualsiasi proposta culturale, significa uccidere la partecipazione degli artisti, dei cittadini e la democrazia. Per questo crediamo all'urgenza comune di un dialogo costruttivo e non più solo delle solite strategie politiche di mostre e eventi fantasmi.
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